DISCEPOLI DI BABAJI: SHRI VISHNU DATT MISRA (SHASTRIJI)
Srhi Vishnu Datt Misra (Shastriji)
Shastriji, un bramino del Rajasthan, fu il sacerdote di Shri Babaji per 14 anni, accompagnandolo sempre nei Suoi viaggi e recitando davanti alle folle le antiche scritture sacre e vediche. Nacque a Rajghar, nel Rajasthan nel 1906 e morì poi nel 2003 all’età di 97 anni.
Proveniva da un’antica e colta famiglia brahmina. Il fratello, un famoso giudice, fu il discepolo più stretto di Shri Mahendra Maharaj, il primo Guru di Shastriji. Fu Mahendra Maharaj che predisse il ritorno di Babaji sulla terra e preparò i suoi devoti a riconoscerlo.
Shastriji fu un grande conoscitore del sanscrito, un astrologo e un medico ayurvedico, ma fu soprattutto un poeta. Pubblicò 80 libri e insegnò alla corte di uno dei principali Maharaja del Rajasthan, ad Alwar. Fu quindi anche l’amato poeta di Babaji, per il quale scrisse più di un libro.
Egli fu l’amato accompagnatore ed erudito di Babaji col quale divideva anche i pasti e la piccola stanza di notte. Con Babaji recitava antichi poemi in urdu e sanscrito e fungeva da insegnante per tutti i devoti indiani e occidentali.
Fu lui che nel 1970 contribuì al riconoscimento di Babaji come nuova manifestazione dell’antico guru Shri Herakhan Baba. Il suo primo guru Mahendra Baba gli aveva infatti dato un mantra segreto attraverso il quale avrebbe potuto riconoscere Babaji. Quando Shastriji incontrò Babaji per la prima volta a Vrindavan, la prima cosa che fece Herakhan Baba fu chiamare Shastriji e ripetergli nell’orecchio il mantra segreto.
Dopo il Samadhi di Babaji nel 1984, Shastriji continuò a guidare tutti i devoti facendo anche molti viaggi all’estero per visitare ed inaugurare i vari Centri e Ashram dei discepoli di Babaji nel mondo.
La sua casa nel Rajasthan cominciò a diventare un punto di riferimento per molte persone che andavano da lui a ricevere sostegno, ispirazione, conoscenza. La sua qualità più grande era l’amore e il calore umano che riusciva a dare a tutti indistintamente. La sua casa e il tempio annesso gli erano stati donati dal Maharaja di Alwar. Era un posto semplicissimo, molto puro, ispirato all’antica tradizione religiosa brahminica. La sua famiglia si prodigava per accogliere e servire tutti, permettendo di vivere una grande esperienza spirituale.
Sia in India che nei viaggi all’estero, Shastriji era il custode dell’antica tradizione vedica. Conoscitore dei mantra segreti, era il sacerdote delle innumerevoli cerimonie del fuoco e delle iniziazioni dei templi, delle murti eccetera. Egli era inoltre un veggente in grado di ispirare le persone e guidarle sul difficile cammino spirituale. La sua umiltà, la sua semplicità, la sua vera conoscenza sono state e sono un prezioso esempio per tutti noi.
Il suo libro più diffuso e tradotto in tutto il mondo è l’Herakhandi Sapta Shati, un poema sanscrito di 700 versi in onore della Madre Divina di Herakhan, scritto nel 1954 su ispirazione di Mahendra Maharaj. Il libro descrive tutte le qualità e le forme della Madre Divina. Il culto della Grande Madre è infatti molto diffuso in India, come anche nelle antiche civiltà mediterranee ed esprime la sorgente originaria di tutti gli esseri, di tutti i mondi e di tutte le divinità. Shastriji era un grande devoto della Madre, essa rappresenta la manifestazione della vita, la compassione e quella Grazia senza la quale è impossibile procedere sulla via del Grande Spirito.
Abbiamo qui cercato di raccogliere alcuni dei suoi discorsi e dibattiti che ha tenuto in tutto il mondo, sperando che ci siano di sostegno e che ci indichino il cammino del Sanatan Dharma, l’Eterna Via e l’eterna, universale religione degli esseri umani.
L’apparizione della Madre Divina di Herakhan
Intervista a Shri Shastriji
Il 25 maggio 1969, un mese prima che il più grande Divino e venerabile Maestro Mahendra Maharaja lasciasse il corpo, mi mandò a chiamare a Vrindavan, inviando due telegrammi a casa mia a Rajgarh, nel Rajasthan. Queste furono le sue parole quando ci incontrammo: “Fratello Vishnu, se il Signore dovesse apparire in mia assenza, questo mantra ti aiuterà a riconoscerLo. A quanto ne so, questo mantra è conosciuto soltanto dal Signore e da nessun altro. È un mahamantra e mi è stato dato dal Signore in persona al Siddhashram: proviene dalle Sue divine labbra ed è un gioiello inestimabile per molte vite”. Mentre mi parlava, il divino e venerabile maestro sorrideva e toccò tre volte la mia testa con la Sua mano di Loto.
Quando nel febbraio 1971, Shri Herakhan Bhagavan arrivò a Samba Sada Shiva Kunja, Vrindavan, fui sopraffatto dall’emozione nel sentire, parola per parola, lo stesso mantra uscire dalle labbra del Signore in persona. Il mio cuore era pieno di gioia e la mia anima era immersa in un mare di beatitudine; sentii il mio corpo esultare, mi mancarono le parole. Poi si fece chiara in me la convinzione che Egli è l’Essere Ultimo, Divino Assoluto, adorato dal nostro tanto amato e divino maestro, l’Essere immortale dall’inizio del tempo, indistruttibile, al di là della visione, il Signore Narayana che risiede a Herakhan.
La stessa mattina incontrai a Samba Sada Shiva Kunja un vecchio amico mio, Shri Vora di Bombay, che è un devoto di Mahendra Maharaja. Appena ci incontrammo mi disse: “Shastriji, pochi giorni fa ho fatto un sogno divino: mi è apparsa una giovane donna dalla pelle molto chiara; i capelli Le scendevano lungo le spalle, la fronte era luminosa, gli occhi erano molto grandi. Quando le chiesi: “Chi sei?” mi rispose: “Io sono Herakhandesvari“, ma quando continuai a farLe delle domande, disse soltanto: “Cercami!”.
Dopo avermi raccontato l’episodio, l’amico mi chiese: “Mi puoi dire qualcosa sull’Herakhandesvari?”. Tirai fuori dalla borsa il manoscritto dell’Herakhandi Sapta Shati e gli dissi: “Questi sono i settecento versi che ho scritto in lode alla Madre Divina di Herakhan. Quando li feci vedere al nostro divino Maestro, posò il libro sulla sua testa ed iniziò a danzare dicendo: “Io sono solo un corvo e non merito uno scritto così bello, quando arriverà il Cigno, in questa tua vita, allora dallo a Lui.” La sua benedizione e la sua volontà si esaudiranno, quando mostrerò questo libro al Signore di Herakhan.” Quando vide il mio manoscritto, ricevendo così una risposta immediata alla sua domanda, il signor Vora fu colmo di gioia. Il Signore stesso aveva poi un disegno della Madre Divina, fatto dal signor K. D. Tripati di Vrindavan, della cui esecuzione Egli aveva curato ogni minimo dettaglio.
I fatti sopra riportati rappresentano la grazia della Dea Suprema, la Madre Divina di Herakhan e il miracolo palese della incarnazione divina del Signore Shiva nel Signore di Herakhan.
Dall’introduzione alla “Herakhandi Sapta Shati”
Fonte: Herakhandi Samaj Italiano
Perle di Saggezza di Vishnu Datta Misra (detto Shastriji)
Intervista a Shri Shastriji
Domanda: Come hai riconosciuto Babaji quando Si manifestò nella Sua ultima forma?
Shastriji: Un mese prima che Mahendra Baba lasciasse il corpo, mi chiamò e mi domandò: “Come riconoscerai Babaji quando tornerà sulla terra? Tu, nella tua abilità di sacerdote hai molte responsabilità, per cui dovresti essere in grado di identificare Babaji, il Signore, quando Si manifesterà di nuovo. Per far sì che tu Lo riconosca, ti darò un mantra. Solo tu, Babaji ed io lo conosceremo”.
Quindi Mahendra sussurrò un mantra nell’orecchio di Shastriji. E gli disse: “Se sentirai Babaji ripetere questo mantra di fronte a te, tu saprai che è Lui e potrai ufficialmente annunciare che Babaji, il Maestro immortale, è tornato.”
Quando Babaji riapparve chiamò Shastriji a Vrindabhan. Centinaia di persone sedevano nel tempio chiedendosi se il Guru di fronte a loro fosse Babaji. E tutti loro videro Shastriji entare nel tempio e, dopo aver finito i suoi pranam a Babaji, Babaji lo chiamò e lo invitò nella Sua stanza. Una volta che Shastriji fu entrato, Babaji chiuse la porta e rimase solo con lui, e recitò il mantra segreto. Shastriji cadde ai piedi di Babaji con queste parole: “Si, tu sei il Signore!”
Quando lasciò la stanza vide tutte le persone che sedevano nella sala del tempio e immediatamente dichiarò: “Si, è Lui, quello che stavate cercando. È Baba!” Sentendo queste parole, le persone, tutte devote del vecchio Haidakhan Baba, accettarono il suo annunciò e vi fu grande gioia. “Jai! Jai! (vittoria!)” Gridarono e fecero pranam a Babaji.
Da quel giorno in poi non vi fu più alcun dubbio nelle loro menti. Per le nuove persone che arrivarono da Babaji, fu una questione di fede. O sentite la verità nel vostro cuore, oppure no. Ma questo intenso sentimento di verità non può essere tradotto in parole, semplicemente viene da dentro.
Domanda: A prescindere dalle nostre missioni individuali nella vita, che tipo di attività Babaji avrebbe piacere che noi svolgessimo prima che Lui si manifesti di nuovo?
Shastriji: Dovreste leggere il libro dei discorsi di Babaji. Qui Babaji ha evidenziato ogni cosa per un individuo e per un’organizzazione. Se voi meditate con il cuore su questi insegnamenti, sono sicuro che sarete capaci di capire l’essenza di queste parole e di trovare la giusta direzione nella vostra vita. Questo libretto è importante come la Bhagavad Gita, e se continuate a leggerlo, vi aiuterà a discriminare tra giusto e sbagliato.
Inoltre, queste parole sono le parole di Babaji e continuando a ricordarle sarete in diretto contatto con Lui. Quindi sarete guidati direttamente da Lui. Lo stesso è valido per il Nuovo testamento. Contiene le parole di Cristo. Esse sono imperiture, non sbiadiscono mai, non scompaiono mai, ma rimangono attraverso le ere, per le generazioni a venire. Se volete essere vicini a Cristo, dovete solo leggere le Sue parole e vi sentirete al Suo cospetto. Lo stesso è vero per Mahaprabuji (il Signore Supremo). Ci ha lasciato i suoi insegnamenti nella forma di questo libro e, se volete comunicare con Lui, non dovete far altro che leggerlo e sentirete che Lui è vicino. Bhole Baba Ki Jai.
Il fatto è che tutto questo mondo è transitorio; perchè lasciate entrare la confusione nelle vostre menti? Dovete avere solo uno scopo, un obiettivo: servire ogni essere vivente nell’universo.
Da Babaji, Messaggi al mondo. Discorsi dal 1977 al 1984 (traduzione italiana 1993)
Articolo tradotto da “Haidakhan News” Gennaio-Aprile 2006
Fonte: Haidakhandi Samaj Italiano